8 marzo, Le Lune Allegre, le donne

Nell’immaginario collettivo l’otto marzo richiama a un giorno di festa. La storia e la società (quella parte di società che con occhi attenti guarda il mondo da più prospettive) invece ci invitano a dedicare l’8 marzo al ricordo e alla riflessione sulle conquiste politiche, sociali, economiche del genere femminile. Dunque è meglio parlare di Giornata internazionale della donna.

Ma perché abbiamo bisogno di “dedicarci” una giornata di riflessione? Perché, nella nostra società, si dedica una giornata a un gruppo di persone, o a un argomento? Ciò accade quando questo diventa oggetto, in modo fin troppo evidente, di pressioni indebite, ingiustizie, discriminazioni e disuguaglianze spesso legalizzate, di misconoscimenti e di svalorizzazione delle sue risorse semplicemente perché date per scontate, alle volte con conseguenze non irrilevanti.

Le Lune Allegre, in questa giornata di ricordo e riflessione, puntano i riflettori sulle donne portatrici di vita, di nuovo, di cambiamento, di crescita. Le donne, portatrici di una ricchezza insostituibile per l’umanità e tuttavia data per scontata, perché “una mamma non può non farcela”. E invece la donna madre, la donna compagna, la donna che nutre ha bisogno di nutrimento a sua volta, per potersi sentire forte e capace di tutto ciò. Come ogni altro essere vivente.

Le Lune Allegre oggi celebrano queste donne, e il loro vitale bisogno di non essere lasciate sole in un momento potente e delicato al tempo stesso.

Le Lune Allegre oggi ricordano quelle donne che non ce l’hanno fatta, “semplicemente” perché erano sole.

Le Lune Allegre oggi riflettono sul fatto che che essere e stare accanto a una madre può fare una grande differenza.

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